OTELLO
Ente Concerti Marialisa de Carolis, Sassari (2024)
Direttore Sergio Oliva
Regista Alberto Gazale
​
«E poi c’è lui, il vero elemento scuro: Jago, l’Alfiere, interpretato dal baritono Marco Caria. La bella voce dal timbro brunito è ricca di colori. Insinuante, feroce, viscido e opportunista. In lui c’è tutto quello che fa di Jago il perverso manipolatore che è.
Lusinga Otello, lo circuisce, lo induce a dubitare della fedeltà di Desdemona. Trama contro Cassio. La voce si adatta alle situazioni come la pelle di un camaleonte. Diventa sottile e melliflua per ingannare Otello, fiera e potente in Credo in un Dio crudel… aria in cui racconta con arroganza la sua meschinità, maschia e complice nei dialoghi con l’ufficiale Cassio».
Loredana Atzei, «I teatri dell’Est»
​
***
«Ma il baricentro dell’opera era affidato proprio a lui, lo Jago di Marco Caria, giustamente considerato una delle voci più interessanti del panorama lirico internazionale, che ha rispettato con vigore l’accurata scrittura baritonale verdiana».
Myriam Quaquero, «La rivista di musica classica»
https://www.rivistamusica.com/a-sassari-con-otello-lopera-torna-popolare/
​
***
«Il perfido alfiere Jago, interpretato dall’ottimo baritono Marco Caria (fu Tonio in Pagliacci)».
Luigi Coppola, «City and City magazine»
https://www.cityandcity.it/sassari-con-otello-e-ancora-grande-lirica-destate-in-piazza-ditalia/
​
​
***
«Il baritono Marco Caria (Jago) e il soprano Angela Nisi (Desdemona) hanno tratteggiato gli altri due personaggi del “triangolo” di protagonisti: uno con perfidia l'altra con purezza, entrambi con sicurezza».
Giampiero Marras, «L’unione sarda»
***
​
«…Marco Caria, basso baritono che ormai è una garanzia per l’Ente Concerti sin da La Traviata del 2022 (un ottimo Germont padre) e poi lo scorso anno Tonio in Pagliacci e in Nabucco».
L.F. «Sardies.it»
https://sardies.it/otello-in-piazza-ditalia-unoccasione-mancata/
​
​
​
LA BOHEME
Spring Festival in Tokyo (2024)
Direttore Pier Giorgio Morandi
Opera in forma di concerto
​
Innanzitutto, Marco Caria che ha interpretato il ruolo di Marcello, ha una bellissima voce che risuona profondamente e riverbera in tutta la sala. Il suono si diffonde equamente dappertutto. E, come mi aspettavo, il canto è molto controllato, tocca i punti giusti e ha un po' di sex appeal.
La recensione si riferisce a due recite – dell'11 e 14 aprile 2024.
http://blog.livedoor.jp/kzfj0409/archives/92705366.html
***
Marco Caria nella sua interpretazione di Marcello usava tutto il suo corpo per produrre il potente suono baritonale.
La recensione si riferisce alla recita dell'11 aprile 2024.
https://ameblo.jp/baybay22/entry-12848140453.html
***
Caria, che interpreta il ruolo di Marcello, ha una linea vocale sottile e omogenea.
​
La recensione si riferisce alla recita del 14 aprile 2024.
https://ameblo.jp/classic-journey/entry-12848404456.html
***
Per quanto riguarda le voci maschili, meraviglioso il Marcello di Marco Caria. La ricca voce di Marcello ti fa sentire la sua inclusività. Soprattutto il secondo atto è meraviglioso.
​
http://bunbunpalace2.livedoor.blog/archives/24456714.html
***
Il nobile Marcello di Marco Caria (baritono) ha la voce scura e insieme alla voce di Colline loro creano un'atmosfera giovanile, sostenuti dalla musica orchestrale che enfatizza il lirismo.
La recensione si riferisce alla recita dell'11 aprile 2024.
​
Toshi Kohara, Critico musicale, critico d'opera.
​
https://classicnavi.jp/newsflash/post-16156/
​
​
NABUCCO
Direttore Fabrizio Maria Carminati
Regia di Leo Muscato, ripresa da Alessandra De Angelis
​
Il baritono sardo Marco Caria ha debuttato nel ruolo del titolo proponendo un’interpretazione matura e molto sentita del suo personaggio, sia da un punto di vista attoriale che vocale, disegnando un Nabucco estremamente convincente ricco di colori e personalità.
La recensione si riferisce alla "Prima" di venerdì 8 dicembre 2023.
https://www.iltamburino.it/eventi/successo-al-teatro-comunale-di-sassari-per-la-grande-lirica-con-lintramontabile-opera-del-nabucco-di-verdi/
***
​
Ottimo il Nabucco di Marco Caria (per lui la prima volta in questo ruolo), baritono sardo che al Comunale aveva esordito positivamente lo scorso anno in La traviata, nel personaggio di Giorgio Germont, e che la scorsa estate era ritornato al Comunale in Cavalleria rusticana di Mascagni e poi in Pagliacci di Leoncavallo in piazza d’Italia. Caria possiede un gradevole timbro, con una emissione ben curata e che copre ottimamente le note centrali.
Luca Foddai
La recensione si riferisce alla "Prima" di venerdì 8 dicembre 2023.
https://sardies.it/un-bel-nabucco-chiude-la-stagione-lirica-2023-dellente-concerti-sassarese/
***
​
Il baritono Marco Caria ha debuttato nel ruolo del titolo con una grande interpretazione, realizzando un Nabucco ricco di colori e personalità.
Luigi Coppola
La recensione si riferisce alla "Prima" di venerdì 8 dicembre 2023.
​
***
Il baritono oristanese Marco Carìa ha delineato un Nabucco di spessore, anche dal punto di vista recitativo.
Giampiero Marras
La recensione si riferisce alla "Prima" di venerdì 8 dicembre 2023.
​
***
​
Del cast vocale ci sentiamo di elogiare pienamente soltanto Marco Caria, al debutto nel ruolo del titolo, ottimo fraseggiatore dalla tecnica eccellente.
Antonio Ligios
La recensione si riferisce alla "Prima" di venerdì 8 dicembre 2023.
​
***
​
Marco Caria: volume ragguardevole e timbro scuro adatto alla parte, il baritono oristanese si fa apprezzare nel “Tremin gli insani” e nel successivo “Mio furor”, risolve senza intoppi il “Dio di Giuda”.
​
Carlo Dore jr.
La recensione si riferisce alla "Prima" di venerdì 8 dicembre 2023.
https://www.operaclick.com/recensioni/teatrale/sassari-teatro-comunale-nabucco
​
***
​
Oltre al coro, eccellenti anche i protagonisti Marco Caria (Nabucco), Anastasia Boldyreva (Abigaille) e Ruben Amoretti (Zaccaria), ben supportati dal resto del cast e dall'orchestra.
​
La recensione si riferisce alla "Prima" di venerdì 8 dicembre 2023.
La traviata – Teatro dell'Opera di Roma / Terme di Caracalla
Direttore Paolo Arrivabeni
Regia Lorenzo Mariani
​
«Aquí no tiene un rol agraciado el barítono, defendido por Marco Caria, que representa los intereses de la familia, institución enfermiza en ocasiones y también los de la horda primigenia ahora organizada en una sociedad bienpensante como la de mitad del siglo XIX. Sin embargo, interpretó con solvencia- su cuerda siempre es muy agradecida además- los pasajes más conocidos de su encuentro con la protagonista en su casa de campo, a solas y la reconvención a Alfredo, en la fiesta de Flora, posterior a la discusión entre los amantes por ejemplo».
Alicia Perris, Operaclick.com
La recensione si riferisce alla recita del 9 agosto 2023.
​
La cavalleria rusticana – Teatro Comunale di Sassari
Direttore Andrea Solinas
Regia Sante Maurizi
​
«Il carrettiere tradito è interpretato in modo esemplare dal bravo baritono Marco Caria, già apprezzato personalmente nella parte di Germont padre nella Traviata dello scorso anno, sempre al Teatro di Sassari. Voce che ha il calore e la morbidezza del velluto, espressiva, e ricca di sfumature. Il suo Alfio ha la postura fiera e uno sguardo bonario capace di mutare velocemente per diventare duro e inflessibile. Un uomo tutto d’un pezzo che lavora ed esige rispetto già dall’entrata in scena con il frustino che fa schioccare a tempo. La voce è ampia ed emerge dal coro e dal muro orchestrale.
Al suo dire “M’aspetta a casa Lola che m’ama e mi consola, ch’è tutta fedeltà” la parte maschile del coro pare assentire con sicurezza, diversamente dal settore femminile dove le donne paiono più impegnate a spettegolare, ed è legittimo pensare che stiano malignando sulla presunta fedeltà di Lola.
​
Estremamente riuscito è il suo furore nell’apprendere del tradimento e nel giurare vendetta ai due traditori.
Ma il momento scenicamente più bello è lo scontro con Turiddu e le sottili provocazioni per indurlo a duellare: il modo fermo e risoluto con cui rifiuta il vino, lo sguardo di ghiaccio rivolto al rivale con la bocca piegata in un riso sardonico, alcuni piccoli gesti rivolti ai compari disegnano un Alfio complesso, lontano da una visione stereotipata, più vero, freddo, determinato…più “balente”.
E’ un uomo che si fa guidare dal senso dell’onore ma che tiene a freno i suoi impulsi agendo con terribile freddezza.
La sua superiorità, rispetto a un Turiddu giovane, ubriaco, in preda alle sue passioni e ad impeti furiosi che non riesce a controllare, è evidente, e non lascia scampo all’avversario nel duello all’arma bianca che avviene fuori campo».
​
Loredana Atzei, i Teatri dell'Est
La recensione si riferisce alla recita dell'8 giugno 2023.
La cavalleria rusticana – Teatro Comunale di Sassari
Direttore Andrea Solinas
Regia Sante Maurizi
​
«Marco Caria disegna bene un Alfio moderno, trattenuto e composto, differente da certe sbragate e trucide caricature di cosiddetta tradizione. Al contrario l’ira repressa e la finezza delle sfumature vocali danno al suo personaggio una tridimensionalità che nessuna caricatura potrà mai avere; da segnalare soprattutto il finale sobrio che carica il personaggio di un’ineluttabilità decisamente interessante».
Gabriele Verdinelli, GBopera
La recensione si riferisce alla recita dell'8 giugno 2023.
https://www.gbopera.it/2023/06/sassari-teatro-comunale-cavalleria-rusticana/
La traviata – Teatro Comunale di Sassari
Direttore Stefano Ranzani
Regia Paolo Vettori
​
«Notevole è stata invece la prestazione del sassarese Marco Caria, nella parte di Germont padre, per espressione, bellezza vocale e varietà d’accenti: eccellente nel duetto con Violetta, sbarca bene le insidiose anadiplosi in Di Provenza il mare, il suol... Il registro medio-acuto, brunito e sonoro, è la sua arma migliore...».
Gabriele Verdinelli, GBopera
La recensione si riferisce alla recita del 4 dicembre 2022.
https://www.gbopera.it/2022/12/la-traviata-chiude-la-stagione-del-teatro-comunale-di-sassari/
​
La traviata – Teatro Comunale di Sassari
Direttore Stefano Ranzani
Regia Paolo Vettori
​
«Fiore all’occhiello di questa produzione è il baritono Marco Caria che delinea un Papà Germont veramente straordinario. Una voce potente ma capace di mille sfumature. Una recitazione spontanea con gesti curatissimi e una mimica del viso veramente partecipata. Nel duetto con Violetta del secondo atto, per brevissimi istanti, lo vediamo partecipare al suo dolore. Quasi vinto a compassione fa per allungare la mano in una carezza, non visto, per poi ritirarla velocemente e ricomporsi nel suo ruolo di padre autoritario che deve portare a termine un compito per quanto arduo esso sia. Nel duetto con Alfredo ugualmente ha un sobbalzo nel leggere la lettera di Violetta e nel comprendere il profondo sacrificio della donna, non di meno si avvicina al figlio con la forza e la prepotenza di un padre padrone di stampo ottocentesco. Meno subdolo manipolatore e più ufficiale di fanteria pronto a dare ordini. Esegue “Di Provenza il mare, il suol…” con una ricchezza interpretativa ammaliante, così come è raffinata e piena di colori l’esecuzione di “No, non udrai rimproveri copriam d’oblio il passato…”».
Loredana Atzei, i Teatri dell'Est
La recensione si riferisce alla recita del 4 dicembre 2022.
Simon Boccanegra – Teatro Massimo di Palermo
Direttore Jordi Bernàcer
Regia Sylvano Bussotti ripresa da Paolo Vettori
​
"Il ruolo psicologicamente più interessante, e meglio interpretato, dal mio punto di vista, nel corso di entrambe le serate, è stato il Paolo Albiani di Marco Caria. Il baritono, godendo di una particolare morbidezza nell’emissione e di una perfetta dizione, ha incarnato il personaggio mefistofelico che sembra un precursore di Iago. Il canto di Caria emoziona in apertura del secondo atto (“Me stesso ho maledetto! E l’anatema m’insegue ancor”), ovvero la scena che segna il destino del doge; è incisivo nell’intonare le poche parole che spiegano il suo intervento nello svolgimento della vicenda (“Scordasti che mi devi il soglio”, primo atto); commuove, anche per bellezza di timbro, all’inizio del terzo atto (“All’estremo supplizio”).."
​
Federica Faldetta, OperaClick
La recensione si riferisce alle recite del 22 e del 23 febbraio 2022.
​
​
​
Aida – Macerata Opera Festival
Direttore Francesco Lanzillotta
Regia Valentina Carrasco
​
​
"Marco Caria interpreta un ottimo Amonasro, forte di una voce ben timbrata ed estesa e di una linea interpretativa che bandisce qualsiasi eccesso simil verista per ricondurre il personaggio alla necessaria dignità di Re sconfitto e padre desideroso di vendetta."
​
Domenico Ciccone, OperaClick
La recensione si riferisce alla "prima" del 23 luglio 2021.
https://www.operaclick.com/recensioni/teatrale/macerata-sferisterio-aida-2
Cagliari – Teatro Lirico: Pagliacci
Direttore Lü Jia
Regia Gabriele Lavia, ripresa da Daniela Zedda
​
​
"Trascinante nel prologo iniziale - cantato con adeguato sfoggio di accenti agri ed acuti brillanti -, Marco Caria presta la sua bella voce baritonale ad un Tonio inacidito e satanico, tutto giocato sull’equazione tra deformità fisica e perfidia interiore."
​
Carlo Dore, OperaClick
La recensione si riferisce alla "prima" del 28 febbraio 2020.
​
​
Aida
Direttore Jordi Bernacer
Regia Denis Krief
​
"Più che discreto Marco Caria come Amonasro: l'ampiezza vocale era quella giusta per tratteggiare in modo accurato la personalità del padre di Aida, senza dimenticare il fraseggio vigoroso e la parola verdiana che è stata scavata con il "badile" sonoro più appropriato all'occasione."
Simone Ricci, Opera Libera
Roma, 13 luglio 2019.
La Traviata
Direttore Pietro Rizzo
Regia Sofia Coppola
Costumi Valentino
"Marco Caria ha emozionato con il suo Giorgio Germont che si è imposto “in punta di piedi”. Da questo personaggio si attendono sempre sfumature, morbidezze, accenti insinuanti e il baritono sardo li ha sfoggiati tutti. I duetti con Violetta sono filati via lisci come l’olio, senza dimenticare l’interpretazione profonda e accurata di Di Provenza il mar, il suol."
Simone Ricci, Opera Libera
Roma, 18 gennaio 2019.
http://www.operalibera.net/joomla/recensioni/spettacoli1/1837-la-traviata-opera-roma-gennaio-2019
Il Rigoletto di Verdi ieri sera al Teatro Lirico di Cagliari:
uno spettacolo accattivante e dal sapore cinematografico
Direttore Elio Boncompagni
Regia Pier Francesco Maestrini
"Marco Caria dà voce ad un Rigoletto sensazionale, che meglio di così non sarebbe potuto essere rappresentato. Con il suo canto potente e forte coinvolge il pubblico nelle vicende del buffone di corte, inoltre anche tramite la sue movenze ed espressioni, dimostra di sapersi immedesimare appieno nel personaggio."
Giampaolo Sanna, Cronaca Online
Cagliari, 15 dicembre 2018
​
Cagliari, Rigoletto, 23/12/2018
Direttore Elio Boncompagni
Regia Pier Francesco Maestrini
"Semplice negli abiti e avvolto nel suo mantello nero è invece il Rigoletto dell'eccellente Marco Caria, la cui voce penetrante e i gesti incisivi ben si adattano a rappresentare il buffone di corte nella sua duplice natura umana e intima – un padre dall'animo benevolo e un indulgente vendicatore –, peculiarità che stanno ancora a valorizzare il pensiero verdiano, in cui è cruciale la potenza lirica e drammatica dei suoi personaggi."
Carla Monni, L'ape musicale
https://www.apemusicale.it/joomla/recensioni/43-opera/opera2018/7127-cagliari-rigoletto-23-12-2018
​
Chieti – Teatro Marrucino: Il trovatore
Direttore Sebastiano Rolli
Regia e luci Valentina Carrasco
"Arrivato praticamente all’ultimo momento, Marco Caria si inserisce molto bene nel gioco scenico e altrettanto nel rendere col canto un personaggio estremamente sfaccettato, grazie a un sapiente uso del fraseggio. La voce è di colore e di ampiezza adeguate al ruolo, e si apprezza tanto nei momenti più concitati del terzetto che chiude il primo atto quanto nelle atmosfere più crepuscolari del Balen del suo sorriso."
La recensione si riferisce alla recita del 2 novembre 2018.
Domenico Ciccone, OperaClick
http://www.operaclick.com/recensioni/teatrale/chieti-teatro-marrucino-il-trovatore
​
Modena – Teatro Comunale Luciano Pavarotti: Il corsaro
Direttore Matteo Beltrami
Regia Lamberto Puggelli
"Il baritono Marco Caria amava sfoggiare il suo ragguardevole volume e i suoi acuti sicuri e ben timbrati, dando vita ad un pregevole duetto con Gulnara nel terzo atto, in cui sottolineava dapprima l’ironia melliflua delle parole e poi l’esplosione violenta della gelosia. "
La recensione si riferisce alla recita del 26 ottobre 2018.
Ugo Bedeschi, OperaClick
http://www.operaclick.com/recensioni/teatrale/modena-teatro-comunale-luciano-pavarotti-il-corsaro